@article{Vandewaetere_2015, title={Playing after Auschwitz. The case of Primo Levi and Johan Huizinga’s Homo Ludens}, volume={30}, url={https://rivista-incontri.nl/article/view/URN%3ANBN%3ANL%3AUI%3A10-1-117201}, DOI={10.18352/incontri.10055}, abstractNote={<p>Il gioco dopo Auschwitz. Alcuni testi di Primo Levi riletti alla luce dell’<em>Homo Ludens</em> di Johan Huizinga</p><p> </p><p>Lo scrittore Primo Levi (1919-1987) non ha mai menzionato esplicitamente lo storico olandese Johan Huizinga (1872-1945) nei suoi testi e gli archivi leviani per ora non permettono di stabilire esattamente quanto Levi avesse familiarità con i testi di Huizinga. Ciononostante i due pensatori sono chiaramente legati dal tema del gioco, tema prediletto di Levi che ha attirato l’attenzione dei critici letterari e oggetto di studio del famoso <em>Homo Ludens</em> di Huizinga del 1938, indagine del mondo del gioco come origine di tutta la cultura.</p><p>Il presente articolo vuole indagare se l’interesse condiviso per il gioco superi la pura coincidenza tematica. Cerchiamo la risposta nel modo in cui il gioco è presente nell’opera leviana come segnale di civilizzazione, idea fondamentale anche nel testo di Huizinga, attraverso un percorso lungo alcuni testi chiave dell’autore torinese. Anche se Levi e Huizinga non si sono mai incontrati, le loro idee sul gioco sembrano nascere da una comune visione di fondo.</p><p> </p>}, number={1}, journal={Incontri. Rivista europea di studi italiani}, author={Vandewaetere, Sara}, year={2015}, month={Jul.}, pages={46–55} }