‘A new case, one that my lawyer will have to handle!’: From Dostoevsky’s ‘Crocodile’ to Pirandello’s ‘La Giara’
DOI:
https://doi.org/10.18352/incontri.10218Keywords:
Pirandello, Dostoevsky, modernism, imprisonment, law and literatureAbstract
‘Caso nuovo, che deve risolvere l’avvocato!’
Echi dostoevskiani nella Giara di Pirandello
La prima parte di questo articolo si fonda su un confronto intertestuale tra due novelle: La giara di Pirandello (1909) e Il coccodrillo di Dostoevskij (1865). La somiglianza strutturale tra i due testi è notevole: in entrambi i casi, il protagonista rimane accidentalmente intrappolato nella ‘pancia’ di un recipiente (animato in Dostoevskij, inanimato in Pirandello); l’imprevisto dà origine a una disputa legale tra il prigioniero o chi ne rappresenta gli interessi da una parte, e il proprietario della giara o del coccodrillo dall’altra. Il proprietario viene tuttavia spiazzato dal comportamento del protagonista, che in tutti e due i racconti sembra trovarsi perfettamente a suo agio nella nuova condizione di recluso. Dopo aver discusso le analogie tra la vicenda di Zi’ Dima e quella di Ivan Matveič, l’articolo passa ad esaminare La giara sulla base di alcuni topoi ricorrenti nell’opera pirandelliana: particolare attenzione viene dedicata ai temi della prigionia e del diritto, la cui declinazione da parte di Pirandello riflette un atteggiamento ambivalente nei confronti delle istituzioni civili. In questo senso, il dialogo intertestuale in atto nella Giara è al tempo stesso anomalo e altamente rappresentativo: da una parte, infatti, Il coccodrillo è un racconto satirico, lontano dagli aspetti della narrativa di Dostoevskij ai quali Pirandello dimostra altrove di essere più interessato; dall’altra, la rilettura compiuta nella Giara si collega di fatto a un tema fondamentale in entrambi gli autori, ossia la tensione inconciliabile tra libertà individuale e convenzioni sociali.
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