‘I am happy that Italy fosters such exquisite minds’. Gijsbert Cuper (1644-1716) and intellectual life on the Italian peninsula
DOI:
https://doi.org/10.18352/incontri.10130Keywords:
Gijsbert Cuper (1644-1716), Antonio Magliabechi (1633-1714), Raffaele Fabretti (1618-1700), transnational correspondence, antiquarian scholarshipAbstract
‘Sono lieto che Italia coltiva menti talmente squisite’: GijsbertCuper (1644-1716) e la vita intellettuale nella penisola italiana
I contatti epistolari e gli scambi culturali tra l’Italia e i paesi dell’Europa del Nord-ovest a cavallo tra Sei- e Settecento − anni di gran fermento intellettuale − rischiano di passare in secondo piano, rispetto al vivo interesse storiografico per gli sviluppi settentrionali di questo periodo, il cosiddetto ‘illuminismo precoce’. Il fascino esercitato dalle filosofie razionaliste, dalle attività scientifiche e dalla consapevolezza crescente del mondo d’oltremare ha soppiantato l’interessamento per gli scambi continui tra studiosi di ambo i lati delle Alpi. In questo articolo si percorrono alcuni episodi di tale scambio, concentrandosi sulla rete epistolare di Gijsbert Cuper (1644-1716), un antiquario olandese orgoglioso dei suoi contatti italiani. Dall’analisi emerge come Cuper e i suoi corrispondenti − tra cui Antonio Magliabechi (1633-1714) e Raffaele Fabretti (1618-1700) − si sforzavano di far circolare informazioni editoriali e antiquarie, nonostante i ritmi diversi della vita intellettuale nei loro rispettivi territori. Risulta allo stesso tempo che gli interessi di Cuper e dei suoi corrispondendi italiani divergevano tra loro. Bisogna tener presente il contesto culturale di ogni singolo partecipe a questi scambi epistolari, per capire come le informazioni editoriali e antiquarie agivano in modo diverso, a seconda dell’individuo che le adoperava.
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