The Other in Italian Postcolonial Cinema. Pasolini and Fellini: Two Case Studies
DOI:
https://doi.org/10.18352/incontri.9142Parole chiave:
Italy, colonial history, film, national identity, the OtherAbstract
In questo articolo si illustra, alla luce di due film, come Pier Paolo Pasolini e FedericoFellini abbiano cercato di mettere in discussione il silenzio sul passato colonialeitaliano, in un periodo in cui − gli anni Sessanta e Settanta − il dibattito sulcolonialismo era molto acceso nella cultura europea. Nelle opere analizzate nel presente contributo, i due artisti, facendo ricorso al proprio inconfondibile stile, affrontano criticamente i pregiudizi e gli stereotipi ancora esistenti nella società italiana. In Appunti per un’Orestiade africana (1968-1970), Pasolini definisce l’Altro ancora partendo da una prospettiva occidentale, sebbene egli riconosca che le problemiche nascono da uno sguardo ‘binario’ sull’Africa, cioè da un pensiero che articola la realtà secondo categorie estreme, opposte e inconciliabili. Anche Fellini in Amarcord (1973) decostruisce il pensiero sull’Altro partendo dall’opposizione di concettiantitetici; egli ridicolizza più volte nel film quel modo di pensare orientalista edimostra inoltre che il vero pericolo, ossia il vero ‘Altro’, viene piuttosto dall’internodel paese. Riconoscendo la parte ‘fascista’ o adolescente della società e smettendodi dare la colpa ‘agli altri’, gli italiani potrebbero per Fellini finalmente venire a patti con se stessi e con la loro storia (coloniale) recente. Come si suggerisce nel contributo, i due film analizzati non costituiscono delle eccezioni, ma anticipano una riflessione sul colonialismo italiano presente anche in altre pellicole che attendono di essere adeguatamente studiate.![](https://rivista-incontri.nl/public/journals/4/submission_8549_8549_coverImage_en_US.png)
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