Playing after Auschwitz. The case of Primo Levi and Johan Huizinga’s Homo Ludens
DOI:
https://doi.org/10.18352/incontri.10055Parole chiave:
Primo Levi, Johan Huizinga, Shoah, playAbstract
Il gioco dopo Auschwitz. Alcuni testi di Primo Levi riletti alla luce dell’Homo Ludens di Johan Huizinga
Lo scrittore Primo Levi (1919-1987) non ha mai menzionato esplicitamente lo storico olandese Johan Huizinga (1872-1945) nei suoi testi e gli archivi leviani per ora non permettono di stabilire esattamente quanto Levi avesse familiarità con i testi di Huizinga. Ciononostante i due pensatori sono chiaramente legati dal tema del gioco, tema prediletto di Levi che ha attirato l’attenzione dei critici letterari e oggetto di studio del famoso Homo Ludens di Huizinga del 1938, indagine del mondo del gioco come origine di tutta la cultura.
Il presente articolo vuole indagare se l’interesse condiviso per il gioco superi la pura coincidenza tematica. Cerchiamo la risposta nel modo in cui il gioco è presente nell’opera leviana come segnale di civilizzazione, idea fondamentale anche nel testo di Huizinga, attraverso un percorso lungo alcuni testi chiave dell’autore torinese. Anche se Levi e Huizinga non si sono mai incontrati, le loro idee sul gioco sembrano nascere da una comune visione di fondo.
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