Una monaca, opera di Leonardo da Vinci
DOI:
https://doi.org/10.18352/inc13331Parole chiave:
Rinascimento, Leonardo, Gioconda, fortuna critica, copiaAbstract
Il saggio partendo da una notizia contenuta nell’inventario romano inedito del 1771 della collezione dei dipinti di Maria Laura Dal Pozzo Boccapaduli, in merito ad una copia della Gioconda, ricostruisce la fortuna critica settecentesca di un importante dipinto del Cinquecento attualmente agli Uffizi (Ridolfo del Ghirlandaio (attr.), Ritratto di donna (La monaca), olio su tavola, cm. 65x48, Inv. 1890, n. 7380).
L’opera, un ritratto femminile di contesa attribuzione ma ritenuto fra Sette e Ottocento un autografo di Leonardo, fu ben nota ad artisti e conoscitori nel Settecento a Firenze e risulta documentato anche dalla letteratura artistica come parte della collezione Niccolini. Per la forma austera dei suoi abiti l’effigiata fu a lungo considerata ”una Monaca”. Riflessi della sua fama raggiunsero anche Roma quando un artista toscano, Giovanni Sorbi, chiamato a stilare l’inventario dei quadri dal Pozzo Boccapaduli, identifica una copia della Gioconda della collezione (Bottega di Leonardo da Vinci, La Gioconda, olio su tavola trasportato su tela, cm.70x50,5, Roma, Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini. Inv.864) come ‘una Monaca’ di Leonardo, attribuendole un’altissima quotazione (500 scudi). La confusione fra la Monaca e la Gioconda nel documento settecentesco testimonia la poca conoscenza che fino a quella data si aveva dell’iconografia esatta della Monna Lisa, anche fra i conoscitori, tanto in Italia che a Firenze.
Downloads
Pubblicato
Come citare
Fascicolo
Sezione
Licenza
Copyright (c) 2023 Maria Forcellino
TQuesto lavoro è fornito con la licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Gli autori che pubblicano sulla Rivista dichiarano di accettare le seguenti condizioni:
a. gli autori conservano il diritto d'autore e garantiscono alla Rivista il primato di pubblicazione della loro opera intellettuale, cui viene equiparato per equità di trattamento il diritto applicabile alle opere intellettuali comuni (Creative Commons Attribution License), il quale rende lecita la condivisione del lavoro a condizione di indicare il diritto d'autore e la pubblicazione originale in questa rivista;
b. agli autori è consentito stipulare convenzioni contrattuali addizionali di distribuzione non esclusiva dell'opera nella medesima versione pubblicata sulla Rivista (ad es. pubblicazione in un volume o collocazione in un archivio o biblioteca), purché sia sempre specificato che la prima pubblicazione ha avuto luogo sulla Rivista.